Uno spettacolo di “Flash” su varie opere di Eduardo che si fondono in una sceneggiatura in cui sono presenti due temi ricorrenti nelle sue opere: il teatro e i teatranti. Nell’ ”Hotel degli Artisti” vedremo sfilare personaggi eduardiani che hanno a che fare con la finzione: teatranti di professione e per passione, capocomici e guitti, ma anche teatranti nella vita. Una commedia quindi non “DI” Eduardo, ma “SU” Eduardo. Non si mette in scena la sua napoletanità, ma il suo “teatro nel teatro”, non la sua denuncia sociale ma il suo amore per il pubblico, protagonista attivo di ogni commedia in quanto “ogni disperato sforzo di dare alla vita un qualunque significato è teatro”. La vita vista quindi come teatro e il teatro come specchio della vita in uno scambio di ruoli che porterà Eduardo a scrivere che “…un giorno arriveremo ai palcoscenici in cemento asfaltato mentre invece vedremo piazze, strade, autostrade lastricate con tavole inchiodate…” Gli attori diventeranno pubblico nella scena finale dei saluti in quanto… “Signori, chi vi dice che siete voi che state seduti là che siete venuti a vedere noi che stiamo qua e che invece non siamo noi che stiamo qua che siamo venuti a vedere voi che state là?” (per avere successo i titoli devono essere lunghi, dialogati… come dice uno dei personaggi eduardiani) |